Il disegno -a grafite, fusaggine, carboncino, sanguigna...- è un efficace metodo d'indagine e di relazione nei confronti dell' immagine interiore che abbiamo dell' idea di corpo.
Le immagini interiori attive e non strettamente legate al ricordo, hanno come caratteristica principale la dinamicità: esse sono in continuo movimento e nel caso in cui si cristallizzino parzialmente in un' immagine specifica e reiterata, questa non è mai statica, uguale a sè stessa o coglibile in ogni dettaglio (a meno che si tratti di visioni di specifica natura, ma questo è un altro tema). Il disegno, similmente alla rêverie, alle Phantasien, alle immagini interiori appunto, possiede carattersitiche di fluidità, rapidità, reversibilità, è al contempo materiale e immateriale (è fatto di vuoti e di pieni), è una tecnica particolarmente adatta all' inseguimento, alla partecipazione e allo sviluppo delle nostre immagini interiori e permette di coglierne, trascriverne e fermarne, con rapidità istantanea, alcuni aspetti trasformandoli in esperienza attiva. Disegnando noi facciamo attivamenete e nel mondo, qualcosa di concreto, mentre limitandoci ad osservare le immagini che scorrono nella nostra mente o semplicemente a parlarne, siamo destinati ad un ruolo marginale e passivo di spettatore. La rappresentazione grafica del corpo (e poco importa se è ''dal vero'', da un' altra immagine o ''di fantasia'') è una pratica che tende a sintonizzarsi con una dimensione più ampia e collettiva dell' idea di umano: non vengono ritratti (soltanto) individui con precise caratteristiche somatiche, con una storia personale ed unica, ma esseri umani più ampi, osservati in controluce: corpi depersonalizzati, corpi -per così dire- universali: ora creatori ed erotici, ora sofferenti e aggressivi, ora a riposo (...) portatori di delicate costellazioni archetipiche e, a loro volta, potenziali costellatori archetipici. Mentre disegnamo il corpo ne costruiamo un' immagine rappresentativa con e attraverso la materia, nel mondo esterno, al contempo strutturiamo e plasmiamo un' immagine interiore dello stesso. I due piani immaginali (esterno ed interno) durante la creazione non smettono di comunicare integrandosi, contaminandosi, stimolandosi, contenendosi, così che il disegno prodotto non è mai soltanto appartenente al mondo della materia o al mondo interiore ma può essere considerato come un oggetto portatore (o riflettente) del Mana di chi l'ha prodotto. Il disegno del corpo inoltre possiede la capacità di ricongiungere e riorganizzare in uno spazio-tempo preciso e in un oggetto tangibile e visivamente condivisibile, la frammetazione a cui il corpo è sottoposto nell' immaginario condiviso, dalla scienza, dall' estetica popolare, dalle nostre estesse percezioni (vedi homunculus sensitivo). «Scoprire di avere in sé la natura del pesce significa, globalmente, trovarsi di fronte alle forme originarie e a sangue freddo dell' esistenza umana, di fronte a un profondissimo strato dell' anima (...) perciò chi deve attraversare una profonda trasformazione interiore, così come accadde al leggendario profeta Giona, viene per un po' di tempo inghiottito dal suo inconscio, da un grosso pesce. Una volta trasformatosi, verrà gettato sulle chiare rive di una nuova coscienza,, Ernst Aeppli
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AUTORE:
Eleonora De Simoni Categorie
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Luglio 2024
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