ELEONORA DE SIMONI
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Determinanti Psicologiche del Comportamento Umano

17/12/2014

 
Immagine
                                                                           inchiostro su tela (E. De Simoni 2013)



(da La Dinamica Dell‘ Inconscio, parte V, C. G. Jung 1937)


Le principali determinanti del comportamento umano sono gli istinti (fame, sessualità, attività, riflessione, per citare i quattro più importanti), i fattori psichici para-istintuali (creatività, volontà), le modalità semifisiologiche (sesso, età, predisposizione ereditaria) e le modalità psicologiche (coscienza/incoscienza; introversione/estroversione; spiritualità/materialità). La suddivisione di tali concetti ha solo valore accademico, in realtà la psiche è un complicato insieme di tutti questi fattori, e molti altri ancora. La sua caratteristica struttura la rende suscettibile di un‘ infinita variazione individuale e di una grande trasmutabilità.

Gli istinti

La psiche umana vive in inscindibile unità con il corpo fisico, quindi la psicologia, pur rivendicando l' autonomia del suo campo di ricerca, attinge spesso alla sicurezza scientifica della biologia.
I fattori psichici che determinano il comportamento umano sono gli istinti intesi come forze motivanti extra-psichiche, dinamiche, automatizzate ed universali dell' accadere psichico. 

Una caratteristica fondamentale dell‘ istinto è l‘ obbligatorietà, tale caratteristica è di origine extrapsichica ma produce, in relazione alle varie situazioni, delle immagini a livello psichico che determinano il comportamento umano. 
L‘ aspetto extra-psichico dell‘ istinto corrisponderebbe al  puro stimolo, mentre l‘ aspetto psichco dell‘ istinto corrisponderebbe all‘ assimilazione dello stimolo ad una complessità psichica già esistente (psichificazione).
Ciò che noi chiamiamo sinteticamente istinto è un dato extra-psichico già psichificato.

Con psichificazione si intende quel processo che sottrae dall‘ applicazione biologica l‘ energia puramente istintuale rendendola utilizzabile per altri scopi.

L‘ istinto, una volta psichificato, perde la sua univocità (e a volte la sua obbligatorietà) a causa dello scontro con il dato psichico. L‘ istinto è univoco ma la psiche è caratterizzata da una grande capacità di trasmutazione e variazione.
Per esempio allo stato di stimolazione fisico univoco e fondamentale per la conservazione della specie che noi chiamiamo fame possono corrispondere molteplici conseguenze psichiche e lo stesso stimolo, combinandosi con altri dati, può assumere le forme più disparate (per esempio forme metaforiche: cupidigia, avidità, insaziabilità di fama e denaro...).

Un altro istinto fondamentale è quello della sessualità. Col progredire della civilizzazione sono aumentate le restrizioni di natura morale e sociale, provocando una sopravvalutazione della sessualità. La voluttà che la natura ha associato al compito della riproduzione, è percepita come un impulso a sé stante. Anche la sessualità come la fame, è soggetta a psichificazione, la quale sottrae energia all‘ applicazione biologica puramente istintuale, rendendola utilizzabile per altri scopi. 

L‘ esistenza di tali scissioni indicano l‘ esistenza di altre forze istintuali sufficientemente forti da modificare l‘ istinto sessuale e deviarlo, almeno in parte, dal suo fine univoco. Esse sono: l‘ istinto di attività, l‘ istinto di riflessione, il fattore creativo.

L‘ istinto di attività (che comprende l‘ istinto migratorio, il piacere di cambiare, l' irrequietezza e l‘ istinto del gioco) si desta (funziona) solo quando gli altri istinti sono soddisfatti.

L‘ istinto di riflessione (dal latino Reflexio: ripiegamento) si manifesta quando il processo di riflesso convoglia lo stimolo nello scarico istintuale ma la psichificazione lo interrompe.
Per esempio  stimolo (fame)>il riflesso lo convoglia nello scarico istintuale (mangio)>la psichificazione lo interrompe (aspetto che tutti si siedano a tavola). L‘ istinto è stato trasformato in un'attività endopsichica (riflessione, ripensamento).
La riflessione modella il processo di stimolazione e ne guida l‘ impulso in una serie di immagini che viene riprodotta laddove l‘ impulso sia sufficientemente intenso.

Gli istinti non sono creativi in quanto organizzazioni stabili e quindi automatizzati. 
Il fattore creativo  è un‘ organizzazione stabile, universalmente diffusa (come gli altri istinti) ma non sempre ereditata, quindi è un fattore psichico di natura simile all‘ istinto.

Ai 5 gruppi di funzioni dinamiche sopraelencati (istinti di fame, sessualità, attività, riflessione e fattore creativo) si affiancano differenti modalità della funzione psichica. Esse si dividono in modalità semifisiologiche (età, sesso, fattore ereditario) e modalità psicologiche (coscienza/incoscienza; introversione/estroversione; spiritualità/materialità).


Modalità semifisiologiche


Sesso, predisposizione ereditaria ed età, pur essendo considerati principalmente dati fisiologici, sono in realtà anche psicologici in quanto soggetti, al pari degli istinti, a psichificazione. Per esempio l‘ età psicologica di un individuo non sempre coincide con quella fisiologica, cosí come la virilità anatomica non coincide con quella psichica. 
Per ciò che riguarda la predisposizione ereditaria, i fattori determinanti di razza o famiglia, possono essere rimossi da una sovrastruttura psicologica. Molto di ciò che viene considerato eredità è in realtà piuttosto una sorta di contagio psichico, un adeguamento della psiche del figlio all‘ inconscio dei genitori.


Modalità psicologiche

modalità coscienza/incoscienza
Il comportamento di un individuo varia molto a seconda che la sua psiche funzioni in maniera prevalentemente conscia o inconscia. Un atteggiamento di incoscienza estrema è caratterizzato dalla predominanza di processi obbligatori istintivi a discapito della componente intellettuale, mentre un atteggiamento caratterizzato da coscienza estrema è caratterizzato da eccessiva vigilanza, volontà e razionalità  a discapito della naturalezza.

modalità introversione/estroversione
Queste due modalità decidono la direzione degli  eventi psichici, ovvero se i contenuti della coscienza saranno indirizzati a oggetti esterni (estroversione) o al soggetto stesso.


modalità spirituale/materiale
dall‘ esistenza di queste categorie dipendono i sistemi di valori etici, estetici, intellettuali, sociali e religiosi che decidono talvolta in maniera preponderante dell‘ impiego definitivo dei fattori dinamici (istinti, fattore creativo, volontà).


I concetti appena descritti hanno puro valore accademico. In realtà la psiche è un complicato insieme di tutti questi fattori e di molti altri ancora. A causa della peculiarità della sua struttura, la psiche è suscettibile di un‘ infinita variazione individuale e di una grande trasmutabilità (caratteristiche in strettissima relazione tra loro dal punto di vista funzionale).
La variazione individuale è dovuta al fatto che la psiche non ha una struttura omogenea ma è probabilmente formata di unità ereditarie legate tra loro in modo blando, divenendo così largamente scindibile. 
La trasmutabilità è dovuta all‘ intervento di influssi che provengono da dentro e da fuori.

La scindibilità, fenomeno normale ma più evidente nella psicopatologia, consiste nel distacco di parti della psiche dalla coscienza. Tali frammenti psichici (complessi) appaiono estranei ed autonomi e devono la loro scissione a influssi traumatici o tendenze incompatibili.
Analogamente ai complessi si comportano i nuovi contenuti non ancora integrati nella coscienza ma già attivi a livello inconscio (archetipi).



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    AUTORE:
    Eleonora De Simoni
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