‘’(…) Nel tarantismo, simbolismo coreutico-musicale e simbolismo cromatico assolvevano entrambi la funzione di stimolo evocativo e di deflusso, al punto da poter dire -e non sembri un’ immagine barocca poiché un certo barocchismo è nella cosa stessa esaminata- che durante l’ esorcismo in azione certi suoni si sposavano a certi colori, certi colori a certi suoni, e gli uni e gli altri, in virtù del mito della tarata sonora e colorata, canterina e ballerina, concorrevano a fondare un determinato orizzonte di ricerca, di ripresa e di liquidazione rispetto a certi contenuti critici sepolti nell’ inconscio e in atto di convertirsi sintomi nevrotici. ,,
''Nel corso della nostra indagine etnografica dell’ estate del ’59 avemmo l’ occasione di notare come nel tarantismo avesse una parte importante il simbolismo cromatico: allo stimolo dei suoni faceva riscontro quello dei colori, al bramoso ascoltare certi strumenti come per assorbirne il ritmo e melodia si accompagnava il fissare avidamente lo sguardo su certi colori, e infine alla musica sgradita o stonata corrispondeva il colore ostile, suscitatore di impulsi aggressivi e di impeti di collera. Notammo anzi, in dati casi, il simbolismo cromatico, al pari di quello musicale, poteva non operare -si ricordi il caso di Michele di Nardò - e allora tutto l’ esorcismo rischiava di risolversi in un penoso conato fallito.,, La terra del rimorso, Il simbolismo cromatico p. 171 E. Di Martino 1961 I commenti sono chiusi.
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AUTORE:
Eleonora De Simoni Categorie
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Luglio 2024
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