La coscienza si origina da una psiche inconscia che la precede e che continua a funzionare con o malgrado la cosicenza per tutta la vita. La coscienza è soggetta di continuo alle influenze inconsce, e non di rado queste si rivelano più sagge del pensiero cosciente ( si pensi a certe intuizioni o ‘‘presagi,, risolutivi in situazioni critiche ). L‘ intuizione si può definire come ‘‘percezione per via inconscia,, pag. 24 Normalmente l‘ inconscio collabora discretamente con la coscienza tanto da passare inosservato ma : ‘‘se un individuo o un gruppo sociale si scosta eccessivamente dal fondamento dell‘ istinto, sperimenta allora tutto l‘ impatto delle forze inconsce,, L‘ inconscio può in questi casi agire in aperto contrasto con la coscienza al fine di restaurare l‘ equilibrio perduto. Dell‘ inconscio fanno parte una serie di entità archetipiche autonome che hanno una relazione diretta con le rappresentazioni mitologiche. ‘‘Esse sembrano provviste di un‘ io cosciente. In realtà portano tutti i segni delle personalità frammentarie: sono simili a larve, senza problemi, senza auto-riflessione, senza conflitti, dubbi, dolori, quasi fossero dèi senza filosofia. Rimangono sempre estranee al mondo cosciente ma appestano l‘ atmosfera con sinistri presagi o con l‘ angosciosa idea del disturbo mentale. Esse vivono nei più profondi strati dell‘ inconscio, in particolare in quel profondo strato filogenetico denominato inconscio collettivo. Questa localizzazione spiega in parte la loro stranezza: al mondo effimero della nostra coscienza esse comunicano una vita psichica sconosciuta, appartenente ad un remoto passato; comunicano lo spirito dei nostri antenati, il loro modo di pensare e sentire, il loro modo di sperimentare la vita, il mondo, gli uomini e gli dèi. L‘ esistenza di questi strati arcaici costituisce probabilmente la fonte della credenza della reincarnazione e nel ‘‘ricordo di vite anteriori,,. Noi non abbiamo nessun motivo di supporre che la struttura specifica della psiche sia l‘ unica cosa al mondo a non avere storia al di là delle sue manifestazioni individuali. La nostra coscienza ha una storia (collettiva) che abbraccia circa 5000 anni. Solo l‘ io cosciente (individuale) comincia perpetuamente daccapo e trova rapida fine. La psiche inconscia, invece, non solo è infinitamente antica ma ha la possibilità di estendersi a un altrettanto lontano avvenitre. Essa forma la species humana di cui è un elemento costitutivo: come il corpo che, effimero nell‘ individuo, collettivamente è senza età.,, (pag 28-29) La coscienza -per definizione- non può assimilare l‘ inconscio. Gli yogin, convinti di dominare l‘ inconscio attraverso il raggiungimento della Samadhi, in realtà raggiungono uno stato di incoscienza: la coscienza dell‘ io è infatti in questo caso divorata dall‘ inconscio, essi infatti chiamano coscienza universale ciò che noi chiamiamo inconscio. Certo è possibile un‘ espansione della coscienza attraverso opportune tecniche yogiche, ma la coscienza guadagnando in ampiezza perde in chiarezza: ‘‘un numero infinito di cose sfuma in un tutto indistinto ai limiti di una totale identità tra dati oggettivi e soggettivi. Tutto ciò è molto bello ma poco raccomandabile per gli abitanti delle regioni situate più a nord del tropico del cancro (...) dobbiamo escogitare una soluzione diversa Le realtà di un clima nordico sono in qualche modo cosí persuasive che è sempre meglio tenerle presenti. Confrontarsi con la realtà ha dunque senso,,. La cosicenza dell‘ io europeo, fallendo nel tentativo di assorbire l‘ inconscio tende a reprimerlo, ma una vita inconscia repressa tende a ritorcersi contro di noi, proprio come accade nelle nevrosi. Per facilitare l‘ integrazione armonica tra coscienza e inconscio (processo di individuazione) è necessario che entrambe le parti abbiano possibilità di espressione senza che l‘ una danneggi o reprima l‘ altra. Questo è un processo vitale irrazionale non apprendibile attraverso la sola razionalità, fondamentale è la conoscenza dei simboli. 1 Vedi: Tipi Psicologici, Archetipi dell‘ inconscio collettivo L‘ individuazione è il processo che produce un individuo psicologico: un‘ unità indivisibile. Si è portati a pensare che la coscienza, con l‘ io al suo centro, coincida con la totalità dell‘ individuo psicologico. In realtà anche i processi inconsci individuali e collettivi (che non hanno e non potranno mai avere nessuna relazione diretta con l‘ io e la coscienza) fanno parte della totalità dell‘ individuo. Siccome sono appunto inconsci, spesso, si è portati a negarne l‘ esistenza. Possiamo però riscontrare tracce della loro presenza nel comportamento umano sotto forma di sogni, visoni, intuizioni, affetti, emozioni, meccanismi di difesa, psicosi, nevrosi... La psiche contiene una parte inconscia che si riferisce alla storia personale dell‘ individuo detta inconscio personale. Essa è per certi versi sovrapponibile alla concezione freudiana di inconscio: si può cioè considerare come sede di contenuti rimossi, dimenticati o troppo deboli per affiorare alla coscienza, impulsi, istinti e desideri sconvenienti, tratti del carattere poco apprezzabili. Nell‘ inconscio personale o Ombra, tra le varie figure archetipiche, è racchiusa una personalità femminile per l‘ uomo (Anima) ed una personalità maschile per la donna (Animus) 1 le quali si manifestano proiettate su persone adeguate o variamente personificate nei sogni. Negli stati patologici e nelle manifestazioni affettive veementi (amore, odio, gioia, dipserazione...) avviene, seppure in diversa misura, uno scambio di ruoli tra l‘ io e l‘ inconscio. Quanto più la manifestazione affettiva è veemente, tanto più si avvicina al patologico: l‘ io è cioè messo in disparte da contenuti autonomi fino a quel momento inconsci. L‘ inconscio possiede contenuti completamente dissimili da quelli della coscienza, da qui l‘ assoluta incomprensibilità delle rappresentazioni patologiche di tipo psicotico da parte del paziente e del terapeuta. ‘‘Le emozioni sono reazioni istintive involontarie che interferiscono con irruzioni elementari l‘ ordine razionale della coscienza (...) gli affetti non sono fatti, semplicemente insorgono,, pag. 23 I commenti sono chiusi.
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AUTORE:
Eleonora De Simoni Categorie
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Settembre 2024
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